La paura di mascherarsi
Con il carnevale arriva l’allegria delle festicciole mascherate in cui bambini e bambine fanno sfoggio di abiti colorati, spesso ispirati ai loro super eroi preferiti o più semplicemente al gusto di mamma e papà. Per le strade si vedono fatine, piccoli orsetti in passeggino, coccinelle e tante tenerissime mascherine.
Ma alcuni bambini non amano mascherarsi e gli adulti spesso non comprendono questa loro reazione e imputano il diniego ad un capriccio oppure semplicemente alla timidezza. Si fa fatica ad immedesimarsi in un bimbo di 2 o 3 anni … purtroppo ognuno di noi crescendo, rimuove certe sensazioni.
In realtà, il cambio di identità per un bambino può essere destabilizzante, creare ansia e mettere addirittura paura. Poiché i bambini piccoli non hanno ancora ben chiaro il confine tra realtà e finzione.
Quindi sarebbe utile spiegare il significato del travestimento dicendo loro che si tratta di un gioco che avrà una durata limitata nel tempo, quello della festicciola o della sfilata dei carri ma che dopo, una volta a casa, tutto ritornerà alla normalità.
Un consiglio … mettiamo da parte l’entusiasmo di comprare maschere pazzesche e costose che magari compensano il nostro desiderio represso di non averle avute noi da piccoli. Coinvolgiamo il bambino nella scelta del travestimento e magari costruiamo insieme la mascherina con materiali ecocompatibili, la cara carta crespa, il cartoncino da colorare e ritagliare, stelle filanti che possono diventare colorate parrucche. Lavorare insieme significherà sviluppare la creatività e la manualità del bambino che non subisce semplicemente la scelta del genitore ma che partecipa in prima persona.
Creare insieme a mamma e papà la propria maschera trasmetterà al bambino la serenità di capire che in realtà si tratta di un gioco che ha un inizio e una fine, un bellissimo gioco di cui non avere paura.
Oltre a condividere la scelta del soggetto, diamo un messaggio chiaro sull’autentico valore delle cose e sul rispetto per l’ambiente che lo vedrà crescere.